Come ricaricare l’auto elettrica: metodi e prezzi

NOTA: Per fornirti informazioni accurate e di qualità, la redazione di InRicarica.com esegue test e prove su strada con una Tesla Model 3 Long Range di proprietà. Questo è il nostro valore aggiunto!
auto elettrica in ricarica

In questo approfondimento parleremo delle modalità a nostra disposizione per ricaricare la propria auto elettrica.

È possibile farlo direttamente nelle nostre case, di solito in garage, oppure in zone adibite o presso le colonnine pubbliche che si trovano sul territorio nazionale.

Ma a prescindere dal luogo in cui si ricarica è importante sapere che, a livello tecnico, per rifornire l’autonomia dell’auto si usano cavi e connettori diversi in base alla casa di produzione o alla colonnina che si ha di fronte.

Quali sono i modi di ricarica

  • Ricarica domestica senza PMW: è adatta per le bici e alcuni scooter elettrici. Basta collegare il veicolo alla presa corrente (no Control Box);
  • Domestica/aziendale lenta o veloce: si usano prese fino a 32A monofase o trifase. Il cavo prevede il dispositivo Control Box per massima sicurezza nelle operazioni;
  • Ricarica in zone pubbliche (lenta o veloce): è previsto un sistema di alimentazione con connettori specifici con sicurezza PWM;
  • Corrente continua FAST DC: bastano pochi minuti per ricaricare totalmente il mezzo e il caricabatterie è esterno al veicolo. Ne esistono di due tipi: CHAdeMO (giapponese) e CCS Combo (europeo).

Ricarica privata dell’auto elettrica

Per molti proprietari di veicoli elettrici la propria casa è la scelta migliore per la ricarica e richiede l’installazione di “Wall box” o “home-station”.

Oltre a queste piccole stazioni a muro è possibile dotarsi di sistemi di alimentazione da collegare alle normali prese di corrente. Al momento dell’acquisto non sarà necessario installare un nuovo contatore o richiedere delle autorizzazioni e permessi specifici.

E, infine, non servirà neppure contabilizzare separatamente tale attività. Ma veniamo all’aspetto che incuriosisce di più i proprietari di questa tipologia di auto: i costi.

È presto detto che per rifornire l’auto di energia attraverso la propria casa si avrà una spesa che è correlata ai consumi e al contratto di fornitura.

Il prezzo si ottiene sommando il costo dell’energia sul mercato e le tariffe che dipendono dalla tipologia di utenza. In media si spendono 8€ per un pieno che garantirà un’autonomia media di 270 km. Ovviamente si potrà risparmiare seguendo una delle seguenti modalità:

  • Affidarsi alle offerte del mercato libero;
  • Sfruttare il fotovoltaico, che usa direttamente l’energia prodotta in casa, sostenendo così l’autoconsumo.

Ricorda che non sarà necessario richiedere un incremento di potenza, poiché con la normale potenza domestica si possono caricare in media 16-20 km all’ora.

Ciò vuol dire che nelle ore notturne si riesce a completare il rifornimento della batteria senza richiedere un incremento per l’impianto.

Ricaricare attraverso le colonnine pubbliche

In base alle stime fatte nel 2019 in Italia troviamo circa 8.200 colonnine (per esempio EnelX, A2A o Supercharger Tesla) che sono però installate non in modo omogeneo. Consideriamo infatti che il 70% delle colonnine si trova nelle città e nelle aree urbane, il 5% nelle strade extraurbane e sulle autostrade italiane.

La restante percentuale fa riferimento a dispositivi installati nei centri commerciali e concessionari auto.

È altrettanto vero però che i numeri sono in costante evoluzione, poiché si sta lavorando per garantire l’uso, l’acquisto e la ricarica delle vetture elettriche.

Ma a livello di costi che cosa cambia?

Le tariffe variano in base al tipo di colonnina, alla velocità e all’operatore che gestisce il servizio. Anche in questo caso vogliamo fare una stima media di mercato: partendo da un’auto di taglia media, la spesa si aggira sui 18€ per ottenere un pieno completo.

Il dato ci svela che serve il doppio della spesa in confronto a quanto si spende a casa. Chi deve viaggiare molto, magari per lavoro, può affidarsi a una tariffa forfettaria mensile che è più conveniente. Pensiamo, per esempio, a Enel X, il principale operatore dei punti di ricarica in Italia, che offre un canone mensile per ottenre un determinato numero di kWh.

Consideriamo che lo standard di connessione con la colonnina pubblica prevede l’uso di un connettore di tipo 2, ma per una ricarica più veloce in corrente continua serve un connettore CCS Combo 2 o il CHAdeMO. Quest’ultimo, per intenderci è quello più usato dai veicoli Nissan, Mitsubishi, Peugeot, Citroen.

Ricordiamo che l’equipaggiamento necessario può essere acquistato dalle case automobilistiche, dai gestori di rete o attraverso aziende specializzate che si occupano di sistemi di ricarica per favorire la mobilità elettrica.

Come ricaricare l’auto elettrica: metodi e prezzi
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